La Madre Latina Partorisce In Una Cella Senza Assistenza Medica

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Video: La Madre Latina Partorisce In Una Cella Senza Assistenza Medica

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Anonim

Potrebbe essere perfettamente la scena di un film. Ma non lo è. Diana Sánchez non è un'attrice di Hollywood né faceva finta. È la donna ispanica che ha dato alla luce il suo bambino in una cella di prigione a Denver, dove stava servendo il tempo.

La cabina in cui si trovava aveva una macchina fotografica che registrava le immagini scioccanti che ora viaggiano per il mondo. Nel suo nono mese di gravidanza, sua madre iniziò a sentire i sintomi del parto. A disagio, la donna era irrequieta e si muoveva da una parte all'altra.

Nonostante abbia provato più volte a comunicare alle guardie di sicurezza che aveva rotto l'acqua e aveva delle contrazioni, nessuno le prestava attenzione. Diana non ebbe altra scelta che tornare nel letto dove si sdraiò e iniziò il travaglio.

La scena è del 31 luglio 2018 quando la donna di 27 anni è stata imprigionata per furto di identità. Solo un anno dopo, Diana ha intentato una causa contro la contea e il dipartimento della prigione per la mancanza di cure mediche in una situazione in cui la sua vita e quella di suo figlio erano in pericolo.

La signora Sánchez ha dovuto affrontare questa orribile esperienza nonostante il fatto che ci fossero diverse infermiere del dipartimento della salute di Denver e diversi funzionari della prigione che sapevano che era stata in travaglio per ore, quei giorni erano trascorsi dalla data in cui era dovuta dare alla luce e che la fontana si era rotta ore prima”; spiega il brief legale.

La causa si riferisce anche alla mancanza di mezzi medici dopo l'arrivo del bambino nel mondo per trattarlo come richiesto, violando così "i diritti costituzionali della signora Sánchez e del suo bambino", continua il documento.

Le autorità carcerarie si sono difese, assicurando che i funzionari hanno fatto tutto il necessario in questi casi, chiedendo un furgone che avrebbe portato la giovane donna in ospedale. Ma hanno anche aggiunto che prima dovevano terminare il processo di ingresso per i nuovi detenuti.

Il caso è già nelle mani della giustizia e solo lei dirà chi ha ragione. Il bambino e la madre sono sani e salvi in attesa di questa risoluzione.

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